Augusto Daolio


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Biografia

1963: Nascono i Nomadi. Augusto Daolio (voce), Beppe Carletti (tastiere), Franco Midili (chitarre), Gualberto Gelmini (sax), Leonardo Manfredini (batteria) e Antonio Campari (basso).

1965: Primo 45 giri per il gruppo. "Donna la prima donna / Giorni tristi". Questo il titolo del 45 giri. A dire il vero, a distanza di anni fa un pò ridere ascoltare queste due canzoni, sicuramente di valore minore rispetto a quello che i Nomadi ci abitueranno con le canzoni degli anni avvenire. I Nomadi ora sono in cinque. Augusto, Beppe, Franco e i nuovi Gianni Coron (basso) e Bila Copellini (batteria).

1966: I Nomadi al "Cantagiro" presentano una canzone che diventerà un inno del genere beat instauratosi in Italia in quel periodo. Parliamo di "Come potete giudicar", canzone un pò "bandiera" del gruppo.

1967: Primo LP per i Nomadi. Il titolo è "Per quando noi non ci saremo" e firma ormai il sodalizio tra i Nomadi e un giovane autore, che diventerà uno dei cantautori italiani più bravi in assoluto, Francesco Guccini. Al "Cantagiro" i Nomadi fanno scalpore con la canzone "Dio è morto", stracensurata dalla RAI, trasmessa da Radio Vaticano...

1968: Secondo Lp del gruppo. Il titolo è "I Nomadi". Questo album decreta in pratica la fine del rapporto di collaborazione con Guccini, e proprio una canzone di quest'ultimo, "Canzone per un'amica" (in origine "In morte si S.F.") verrà censurata.

1969: Cambio di formazione. Alla batteria, al posto di Bila Copellini, arriva Gian Paolo Lancellotti.

1970: I Nomadi partecipano al "Disco per l'estate" con la canzone "Un pugno di sabbia" che riscosse grande successo. I Nomadi infatti, furono l'unico gruppo ad arrivare alla finalissima, classificandosi quarto. A fine anno il bassista Gianni Coron abbandonò il gruppo. Al basso arrivò così Umberto "Umbi" Maggi.

1971: Prima e ultima partecipazione dei Nomadi al "Festival di Sanremo". Parteciparono in coppia con Mal con la canzone "Non dimenticarti di me". Furono (ingiustamente) subito eliminati.

1972: Il chitarrista Franco Midili lascia il gruppo. Al suo posto arriva Amos Amaranti. Questo è l'anno di "Io vagabondo", con la quale i Nomadi partecipano al "Disco per l'estate". Nella prima serata il gruppo si piazza primo, nella finale invece, stranamente i Nomadi dalla prima posizione scesero alla penultima!

1973: Anno intenso. Alla chitarra torna Franco, visto che con Amos erano sorte incomprensioni di genere musicale. I Nomadi incidono il loro terzo Lp, "Un giorno insieme". E' l'anno anche di "Crescerai". Augusto ormai diventa l'immagine dei Nomadi. A fine anno Franco Midili abbandona definitivamente il gruppo. Alla chitarra arriva un irlandese, Christopher Patrick Dennis, che oltre alla chitarra suona anche il violino.

1974: I Nomadi con il loro quarto Lp vogliono fare un omaggio a Guccini. Sei le canzoni del cantautore scelte dai Nomadi da inserire nell'album, chiamato "I Nomadi interpretano Guccini". Nomadi finalisti al "Disco per l'estate" con "Tutto a posto", canzone che darà il titolo ad una MC uscita proprio in quell'anno.

1975: Anno importante per i Nomadi. Con l'album "Gordon", il quinto della serie, il gruppo sembra quasi voltare pagina, anche se il vero e proprio cambio di rotta si avrà qualche anno dopo. L'Lp "Gordon" ha sonorità molto interessanti, a tal punto che qualcuno definisce "Gordon" un album psichedelico.

1976: La EMI, casa discografica del gruppo, ormai quasi certa della fine dei Nomadi, fa uscire una raccolta intitolata "Collezione". Già il titolo è tutto un programma...

1977: Ecco l'anno della svolta. I Nomadi scoprono nuovi autori tra il proprio pubblico, ed è questo che sarà in seguito uno dei punti forti del gruppo. Uno su tutti ricordiamo Gisberto Cortesi. Esce così un Lp davvero bello, dal titolo significativo, "Noi ci saremo". L'album è diviso in due parti parallele: "La foresta" e "L'albero". Da questo momento in poi i Nomadi abbandonano ogni forma di musica commerciale.

1978: Esce "Naracauli e altre storie", settimo Lp del gruppo. Sicuramente inferiore a "Noi ci saremo", l'album è comunque valido.

1979: La frequenza dei concerti dei Nomadi è sempre maggiore, ma ciò nonostante, la critica continua ad ignorare il gruppo. In questo anno i Nomadi fecero una mini tournee con Guccini, dalla quale uscì un album live, "Album concerto".

1980: Anno buio per i Nomadi. Il gruppo si ritrova praticamente senza casa discografica. Risoluzione consensuale, infatti, del contratto che legava i Nomadi alla EMI. Nomadi in pratica, costretti ad autoprodursi.

1981: I Nomadi già pronti con una propria etichetta discografica vengono ingaggiati dalla CGD. Esce così il nono album del gruppo, dal titolo "Sempre Nomadi", che diventerà l'inno del popolo nomade. Nell'Lp oltre a pezzi inediti ci sono anche tre pezzi live, che rappresentano in pratica tre periodi molto importanti per i Nomadi: "Ala bianca" il periodo delle covers; "Il vecchio e il bambino" la collaborazione con Guccini; "Non credevi" la scoperta di giovani autori non professionisti.

1982: Esce l'album "Ancora una volta con sentimento", a mio avviso stupendo, molto sottovalutato da critica e fans. Unica nota stonata la qualità di registrazione del disco, un pò scadente. Purtroppo c'è da dire che l'album non fu per niente pubblicizzato, visto che ci fu l'interruzione del contratto con la CGD.

1983: I Nomadi festeggiano venti anni di carriera.

1984: Il bassista Umbi Maggi abbandona il gruppo. Al suo posto entra a far parte dei Nomadi il giovane Dante Pergreffi.

1985: I Nomadi senza nessuna casa discografica, incidono sotto la propria etichetta l'album "Ci penserà poi il computer". Disco molto bello dal titolo volutamente ironico. E' l'album de "Il pilota di Hiroshima". Il disco realizzò buone vendite.

1986: Comincia un periodo buio per i Nomadi. All'interno del gruppo si comincia a creare qualche "crepa". Esce l'album "Quando viene sera", dalla copertina stupenda, un disegno di Augusto. Disco in sostanza buono, ancora una volta sotto l'etichetta Nomadi.

1987: Ancora un anno molto difficile. Alcuni contrasti con Dennis e Lancellotti spinsero Augusto quasi all'abbandono del gruppo, per fortuna poi evitato. Uscì così un doppio live, dal titolo "Nomadi in concerto", accompagnato da un sottotitolo in inglese "Like a sea never dies" (come un mare non muore mai) che rispecchia fedelmente lo spirito del gruppo.

1988: Nomadi di nuovo in sala d'incisone. Incidono un album tipo "Sempre Nomadi", ma di valore molto superiore. Il titolo scelto è "Ancora Nomadi". Il disco contiene 7 brani inediti e 5 live. Spiccano su tutte canzoni come "L'uomo di Monaco" e "Tu che farai". Ottimo disco.

1989: Anno bruttissimo per i Nomadi. La situazione peggiorò sensibilmente. In aprile ci fu il primo raduno Fans Club, tenutosi a Casalromano (MN), e coronato da un concerto memorabile. Augusto poi, scrisse la stupenda "I ragazzi dell'olivo", che parlava dei bambini palestinesi, diventata un 45 giri con ricavato interamente destinato all'ARCI. Cominciarono le prove per il nuovo disco, e come copertina si propose una foto, stupenda, di Augusto. Questa cosa scatenò l'ira di Chris e Paolo, che accusarono Augusto persino di volere intraprendere una carriera da solista. La faccenda andò a finire per vie legali. All'interno del gruppo si crearono due schieramenti. Da una parte Augusto e Beppe. Dall'altra Chris e Paolo. Dante, l'ultimo arrivato, rimase in disparte. Chris e Paolo così, vedendo sorgere problemi, decisero di cedere le loro quote ad Augusto e Beppe, con l'impegno di non usare da quel momento in poi il nome Nomadi. I Nomadi così a questo punto erano Augusto e Beppe, con ovviamente Dante, non possessore però di alcuna quota.

1990: 22 giugno 1990. Chris e Paolo cedono definitivamente le loro quote, è fatta. Si avvisa Dante, il quale è entusiasta della notizia. Si riparte! Arrivano così due nuovi componenti. Daniele Campani alla batteria e Cico Falzone alle chitarre. Nuova formazione per i Nomadi, nuova linfa vitale. Augusto (voce), Beppe (tastiere), Dante (basso), Daniele (batteria), Cico (chitarre). Si apre uno dei periodi più belli dei Nomadi, purtroppo di breve durata. Esce un nuovo album "Solo Nomadi", con la foto della discordia in copertina. Nell'album è inserita anche "I ragazzi dell'olivo". Al disco segue un tour trionfale. I Nomadi ritrovano anche la casa discografica, la CGD. Sono giorni stupendi.

1991: E' l'anno della completa maturazione artistica. Con l'album "Gente come noi" si raggiunge la perfezione. Un disco stupendo, nessuna canzone è in secondo piano. Contiene capolavori come "Gli aironi neri", "Ma che film la vita", "C'è un re", la carta d'identità del gruppo "Ma noi no!", "Uno come noi", "Ricordati di Chico"... beh, un disco stupendo. "Gli aironi neri" è il primo video dei Nomadi, video bellissimo, anche per la sua semplicità. La voce di Augusto poi, da qualche anno ormai ha raggiunto livelli altissimi.

1992: L'anno più brutto della storia nomade. All'inizio sembra prospettarsi un anno in linea con i precedenti due, ma una sfortuna senza precedenti colpisce la band emiliana. Il 14 maggio 1992 muore in un incidente stradale il bassista Dante Pergreffi, all'età di 30 anni. Si era già incisa una raccolta di brani famosi rifatti dai Nomadi, dal titolo "Ma noi no!". Il disco viene dedicato all'amico Dante. Al posto di Dante una novità per il gruppo, arriva una ragazza giovanissima, Elisa Minari. Nonostante tutto si va avanti, Augusto è gravemente ammalato, ma la sua forza e la sua determinazione sono commoventi. Si lavora al nuovo disco, si fanno concerti. Il 7 ottobre 1992 muore, all'età di 45 anni, dopo una straziante malattia Augusto Daolio. I Nomadi si ritrovano senza voce, senza leader, senza la propria bandiera, senza Augusto Daolio, per trent'anni grande leader del gruppo e soprattutto grande Artista e Uomo. Beppe non sa se andare avanti, rimasto ormai l'unico fondatore del gruppo. Dopo la morte di Augusto esce un live, bellissimo, che racchiude le ultime performance dei Nomadi con Augusto, dal titolo "Ma che film la vita", che in 15 giorni vende 104.000 copie. Beppe, grazie all'incoraggiamento dei fans decide così che la cosa migliore è continuare il viaggio, come avrebbero voluto gli stessi Augusto e Dante


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